L'ultimo bastione: le elezioni di Westminster, viste da Inverness (e Nairn)
Appunti da una settimana elettorale
In questa uggiosissima domenica di luglio mi trovo a scrivere un’intervista con il nuovo MP (Member of Parliament) della circoscrizione di Moray West, Nairn e Strathspey, ad est di quella di Inverness.

Per noi giornalisti è stata una settimana impegnativa: le ultime giornate di campagna prima delle elezioni del parlamento di Westminster, che si sono tenute giovedì, una notte di conteggi, i risultati annunciati all’alba…più o meno ovunque.
Infatti Inverness ha scoperto il nome del suo nuovo rappresentante solo sabato, rendendola l’ultima circoscrizione del Regno Unito ad annunciare il risultato, dopo una serie di complicazioni e tre conteggi (il nostro corrispondente politico era ovviamente estasiato da questa lunga attesa).
Con un spesso riportato come “storico”, queste elezioni hanno segnato un cambio di rotta nel paese con la vittoria schiacciante dei laburisti, che si sono aggiudicati il 63% dei seggi in parlamento (411 su un totale di 650), con il partito conservatore in disfatta con solo 121 seggi e l’ascesa dei Liberal Democratici con 72 seggi.
Ma cosa significano queste elezioni per la Scozia (e per il nord del paese?).
Two gust is megl che 'uan?
Come avevo accennato in una newsletter precedente, la Scozia è un paese a governo devoluto: ovvero è una nazione che risponde in primis al governo del Regno Unito e che ha però anche un proprio governo dal 1999, che si occupa di ambiti specifici come educazione, sanità e sviluppo economico, per fare alcuni esempi.
In Scozia si eleggono quindi parlamentari per entrambi questi governi: a Westminster ci andranno, come sopra citato, gli MP, mentre gli MSP (Member of the Scottish Parliament) si incontrano a Holyrood, Edimburgo.
La confusione non è poca: i candidati per il ruolo di MP avranno, per quanto riguarda la Scozia, la possibilità di influenzare le le politiche del paese in modo molto diverso rispetto al lavoro degli MSP.
Un fattore chiave per l’economia Scozzese è la cosiddetta “formula di Barnett”, con cui si calcolano, in base al numero di abitanti, il valore dei finanziamenti provenienti dalle casse di Londra che andranno ai governi devoluti di Scozia, Galles e Irlanda del Nord.
(Al momento sono circa £41 miliardi all’anno).
A questo si aggiungono altri finanziamenti che verranno poi utilizzati dal governo scozzese per servizi pubblici e infrastrutture. Con il servizio sanitario in ginocchio, questo è un punto importante per chi andrà a Westminster.
I nuovi MP avranno poi influenza su temi come politica estera, immigrazione e energia.
Queste elezioni sono anche le prime elezioni con una nuova mappa elettorale: le aree di diversi seggi sono state ridisegnate quindi alcuni elettori si sono trovati a votare in nuove constituencies (trovate di più su questa divertente situazione qui sotto).
Insomma, se già è difficile seguire un parlamento, averne due e con massioni diverse ma in alcuni casi allineate…può richiedere qualche pastiglia per il mal di testa.
Ma quindi cosa è cambiato?
Molte cose in realtà. Innanzitutto il fatto che il partito di maggioranza sia un governo di sinistra è una novità. I conservatori sono stati alla guida del paese per 14 anni e di mezzo ci sono state un paio di cosine chiamate referendum per l’indipendenza (2014) e il referendum per la Brexit (2016).
Il governo Scozzese, sin dagli albori, è sempre stato guidato da partiti di sinistra: prima dai laburisti scozzesi e poi dallo Scottish National Party (SNP), tutt’ora in carica.
Quindi quasi 15 anni di frizioni con un governo unionista non hanno fatto bene ai rapporti tra Scozia e Regno Unito.
Fino all’immediato post pandemia, l’SNP godeva di un’aperta maggioranza. Uno dei temi chiavi del partito, fino ad oggi, è stata la battaglia per l’indipendenza della Scozia, con sentimenti nazionalisti esacerbati appunto dagli effetti catastrofici della Brexit e dalla gestione della pandemia.
Ma, nel momento in cui il focus è passato sulla ripresa del paese nel post pandemia, l’indipendenza è in qualche modo passata in secondo piano.
Questa settimana, l’SNP ha perso 38 seggi su 47, una sconfitta dura che riflette una serie di problemi interni al partito, che è al governo dal 2007 (insomma, ci stanchiamo tutti con l’età e i problemi prima o poi vengono a galla).
Da una parte anche in Scozia il partito laburista ha avuto ottimi risultati (37 seggi) e i Liberal Democratici con sei seggi. Solo due seggi sono rimasti al partito conservatore.
Con un partito progressista al timone, sicuramente le acredini che prima avevano fomentato gli indipendentisti e gli indecisi non avranno lo stesso effetto di vento nelle vele per l’SNP.
Un grande cambiamento per la Scozia sarà il cambio di rotta sulle politiche energetiche: il paese è sia un bisonte nell’industria estrattiva (soprattutto nella zona di Aberdeen e nel mare del Nord dove, non a caso, i conservatori hanno vinto) ma è anche una delle zone in cui gli investimenti in energie rinnovabili sono in primo piano (con il vento che tira qui vanno pazzi per le pale eoliche…più o meno).
Ma che succede a nord?
Ma ciancio alle bande: dopo questa veloce e rapida spiega, ci vuole un occhio ai risultati in loco.
Come accennato, dopo soli due giorni di conteggi e problemi amministrativi, il vincitore per Inverness, Skye and Lochaber è stato annunciato, e il seggio è passato per un soffio dall’SNP ai liberal democratici, così come quello di Caithness, Sutherland and Easter Ross (che è un po’ tutto quello che è a Nord ovest di Inverness senza contare le isole).
I nuovi MP sono rispettivamente Angus MacDonald e Jamie Stone (foto qui sotto che sono riprese dal sito dei Lib Dem).
Per questa campagna i LibDem si sono concentrati sull’accesso ai servizi sanitari di base con l’assunzione di GP (medici di base) e dentisti per soddisfare la domanda, condizioni migliori per i lavoratori in proprio, supportare settori strategici per l’economia, innalzare la soglia del reddito minimo tassabile e a livello ambientale maggiori controlli sugli scarichi nelle acque del paese.
In queste settimane però io mi sono occupata dei candidati per il nuovo seggio di Moray West, Nairn e Strathspey. Se prima le ultime due erano accorpate con Inverness, e tutte nell’area amministrate dall’Highland Council, i nuovi confini hanno fatto un bel mischione.
Immaginate una circoscrizione elettorale che sta tra a cavallo tra Puglia e Campania, più o meno l’idea è questa.
Fatto sta che ci sono da una parte i montanari dello Strathspey e della parte ovest del cairngorms National Park, con le comunità costiere di Lossiemouth e Elgin, che per l’amministrazione del Moray Council. Sono realtà molto diverse e ovviamente i soldi stanno verso Elgin, più popolosa e centro nevralgico dell’industria del whisky dello Speyside. Ovviamente tutti i candidati per questo seggio erano di Elgin o poco lontano.
Si ricrea in piccolo una dinamica che purtroppo crea molti problemi ovunque, ovvero avere le comunità meno ricche e rurali lasciate un po’ a sè stesse e poco rappresentate.
Questo seggio è uno dei pochissimi vinti dall’SNP, con Graham Leadbitter che ha vinto per un soffio contro la favorita Kathleen Robertson (conservatori).
I punti salienti del suo programma sono ridurre i costi dell’energia (che sono aumentati vertiginosamente dopo la guerra in Ucraina), sbloccare finanziamenti per la Scozia e le sue infrastrutture dopo anni di austerità a Westminster e soprattutto invertire la Brexit per tornare nell’Unione Europea.
Anche qui Labour ha preso una caterva di voti rispetto al passato, e i Lib Dem hanno fatto abbastanza bene. Quello che mi fa più schifo è vedere Reform UK (partito di estrema destra), un partito xenofobo e che vuole togliere tutti i sussidi alle energie verdi per dare il via libera a trivelle in mare (quando uno è progressista!) prendere più del doppio dei voti dei verdi. Questo con una campagna scheletrica e misera da parte del candidato di Reform, mentre i verdi in zona si fanno abbastanza il mazzo per cercare di rendere l’area più sostenibile…ma questa è un’altra storia.
Insomma, tanti cambiamenti sia a livello locale che su vasto spettro.
In generale, io ho stappato una bottiglia di vino il giorno dopo perchè le politiche non solo di austerità ma di xenofobia e razzismo galoppante hanno veramente fatto tanto male a questo paese. E lo stanno facendo a tutti i paesi dell’Unione.
Ma un po’ di positività e un barlume di speranza c’è, e mi basta per chiudere bene questa settimana.
Buona serata a tutti e come sempre,
Slàinte Mhaith
E anche oggi, indipendenza domani. 🥺