Buona domenica dalle terre alte,
Anche qui, dopo un autunno spettacolare, è arrivato l’inverno, e con esso le prime allerte di neve e ghiaccio.
Se proprio non ho troppa voglia di tornare a fate pattinaggio involontario sui marciapiedi ghiacciati (avendo l’equilibrio di un fenicottero ubriaco), sono in fibrillazione per la stagione delle cioccolate calde, vin brulè e mercatini di Natale. (E un rientro Milanese in tempo per Sant’Ambrogio e l’Artgiano in fiera è sempre una delizia).
Qui ad Inverness non abbiamo un mercatino natalizio permanente (Glasgow ed Edimburgo ne hanno di molto carini se capitati nel periodo giusto), ma un’organizzazione che si chiama Exclusively Highland organizza mercatini stagionali, di cui due a Novembre. Sono sempre una bella occasionepertrovare qualche regalo particolare e fatto a mano da artigiani della regione. Uno dei miei preferiti da seguire è Henry Says, che crea animali in lana cardata, sono proprio una gioia da vedere e scoprire il dietro le quinte della produzione:
Oggi facciamo una newsletter un filo diversa, un po’ più leggera, niente deep dive ma un paio di cosine e riflessioni sulla settimana. Andiamo!
Tempi grigi per le emittenti locali
Questa settimana una delle notizie più chiacchierate in redazione è stata la disfatta di una delle radio locali più popolari.
Uno dei primi pezzi che ho scrittoquando nel 2019 ho iniziato a lavorare per l’Inverness Courier fu un’intervista al fondatore di Moray Firth Radio (MFR per gli amici) Thomas Pragg in occasione dei venti anni della stazione.
Quella che è iniziata come una radio fatta da volontari appassionati per la comunità di questa zona è purtroppo diventata negli ultimi anni un prodotto molto commerciale, che nel 2008 è stata però comprata da Bauer Media - a cui è seguita una standardizzazione e appiattimento di tutte le stazioni radiofoniche di proprietà della compagnia, praticamente trasformandole piano piano in una catena di radio che manco Burger King.
Programmi prodotti dalla stazione di Invernes sono stati progressivamente tagliati e questa settimana è stato annunciata la cancellazione dell’ultimo programma autoctono.
È sempre triste vedere piccole realtà locali e importanti per comunità lontane dalle grandi città venire obliterate in questo modo, in nome del profitto.
Succede con tanti servizi (centralini, vaccinazioni, e ultiamente anche gli uffici postali che stanno chudendo a ritmo di tip tap) e purtroppo questo approccio toglie una risorsa e una rappresentazione importante per le comunità qui a Nord.
Ci sono però alcune community radio che sono piuttosto popolari e i cui volontari fanno un ottimo lavoro, tra cui la radio dell’ospedale locale, Highland Hospital radio.
In tempi in cui lasciare spazio a realtà locali, è importantissimo questa decisione è un bel colpo a chi si occupa di fare informazione ed intrattenimento per una comunità.
Stazioni che poi ascoltare online per sentirti trasportato nelle Highlands
Ai tempi in cui su telefono e lettori MP3 si poteva ascoltare la radio (quella bella con le frequenze FM, mica quella online), una delle mie tradizioni preferite ogni volta che ero in viaggi all’estero era sintonizzarmi sulla radio locale per capire meglio che si ascoltavano i locali ed immergemi in lingue e suoni diversi.
Con il fatto che oggi le radio sono anche trasmesse online, ho sempre amato molto anche sintnizzarmi su una radio a caso e farmi trasportare dai suoni.
Ho pensato qundi di condividere alcune stazioni locali,se voleste immergervi in un piccolo viaggio spirituale dalle nostre parti:
E tu hai una radio locale che ami? Fammi sapere cosa ne pensi!
Buona domenica, buon ascolto e, come sempre,
Sláinte!
Davvero un peccato per la vostra comunità (avendo fatto parte di una webradio universitaria il tema mi è caro).