Carissim*, ciao e buona domenica,
Sono giornate un po’ intense quassù — mi sto preparando a un paio di settimane di vacanza, il che vuol dire fare il lavoro di tre settimane in una sola più o meno.
In più, ho iniziato le lezioni di guida per la patente della moto (al momento, con il certificato che qui si chiama CBT, posso guidare fino ai 125cc) e finalmente venerdì siamo riusciti a fare il richiamo annuale per vaccinare la mia bestiola, che avendo tutta una serie di traumi non è calmo per niente quando andiamo dal veterinario, e quindi dobbiamo fare tutto un percorso di visite per desensibilizzarlo alla presenza e al contatto umano. Con museruola, pollo lesso e formaggio, e un’infermiera tanto cara, anche quest’anno è andata.
Questo e altre piccole magagne hanno fatto sì che questo dispaccio ti arrivasse un po’ più tardi del solito. Ma è arrivato, siamo qui, felici e saltellanti, con un buon caffè da una parte e due crumpets (se non sai cosa sono devi provarli!) tostati alla Nutella dall’altra. I miei sono preconfezionati ma ti lascio una ricetta con un bell’accento Scozzese se ti va di divertirti in cucina.
Qui trovi anche una versione in italiano.
Nibbles* di giugno pt 2
🔥 Purtroppo Scozia e caldo secco non vanno assolutamente d’accordo (sigh): complice anche un vento incessante, ieri i pompieri si sono dovuti mettere all’opera a causa di un incendio che si è propagato nella zona di Dava (a sud di Nairn), e diverse strade sono state chiuse al traffico (B9007, A939, A940).
Per chi viene in visita: in giornate calde, secche e ventose tenete sempre un occhio alla pagina News dei vigili del fuoco per aggiornamenti su incendi in corso o anche solo allerte. E soprattutto: una delle meraviglie della Scozia è l’accesso quasi illimitato agli spazi naturali. Che però vanno rispettati e bisogna prestare particolare attenzione a sigarette/fuochi o altre possibili cause di scintille o fiamme, perché poi i danni causati possono lasciare una cicatrice spessa, se non addirittura indelebile, sull’ambiente e le comunità colpite.
🌈 Buone notizie — Caithness, la punta più a nord della Scozia (a eccezione delle isole) ha celebrato il primo Pride locale! Se negli anni passati gli abitanti di questa zona dovevano raggiungere almeno Inverness per partecipare alla marcia in supporto della comunità LGBTQI+ (e anche nella capitale delle Highlands, è stata inaugurata solo nel 2018), il weekend scorso circa 1000 persone si sono ritrovate a Thurso per l’evento.
🛵 Intanto il sud della Scozia è stato invaso da motociclisti in Lambretta. No, non è uno scherzo — questo weeked infatti Ayr ha ospitato la 34esima edizione dell’”Euro Lambretta Jamboree”, un raduno di fan del marchio italiano. Si stima che più di 1000 partecipanti provenienti da tutto il mondo (parliamo di Canada, Australia e Argentina) si siano ritrovati per l’evento. È dal 2004 che la Scozia non ospitava questo evento, che quell’anno era stato ospitato a Kelso. Chissà se tra una ventina d’anni verranno un po’ più a nord?
Dulcis in fundo - una chiesa a Lossiemouth, un paesino sul Moray Firth, potrebbe diventare una location per concerti, se i piani di un imprenditore locale che ha fondato uno dei festival musicali più popolari in zona, MacMoray, andranno in porto.
*NIBBLES = un mix tra News In Brief e Nibble = sbocconcellare
📹 Seguimi su Tik Tok per altri contenuti sulla Scozia e il mondo del whisky
Gabbiasì, Gabbianò…🕊️
Immagina la scena: sei seduto sulle sponde del fiume Ness, è una bella (e rara) giornata d’estate, di quelle con una leggera brezza, fatte per sonnecchiare all’aperto e fare un picnic. Quindi, con un po’ di fame, ti dirigi da uno degli esercizi locali per prenderti un boccone da goderti all’aperto. Magari, perché no, un bel cono gelato.
Esci dal negozio, fai due passi e SWOOOSH. Un battito d’ali plana dall’alto. Il cono giace per terra, rotto, un po’ sciolto, i gusti mischiati e impolverati. E, di fianco, un pennuto bianco e grigio, dagli occhi gialli, garrisce sguaiatamente, come se ti stesse sbeffeggiando.
Il Gabbiano ha colpito ancora.
Anche io, anni fa, sono stata quasi vittima di un furto di dolce da parte di uno d questi volatili (in questo caso, in Danimarca).
Inverness, essendo città di mare (e fiume, e canale), oltre che il centro abitativo più grande qui a nord, è battuta abbastanza cospicuamente da varie specie di gabbiani — in inglese seagulls o gulls.
Come con i piccioni a Milano, la convivenza con questi volatili non è sempre facile, e vi è una grossa parte della popolazione che proprio questi volatili non li può vedere.
L’odio verso i gabbiani è legato soprattutto alla violenza con cui talvolta attaccano — sia per procurarsi del cibo, ma soprattutto quando arriva la stagione delle nascite, in quanto i gabbiano sono incredibilmente protettivi della loro prole.
Anche questa è un’esperienza che ho toccato con mano (quasi con bastone) — una coppia di gabbiani infatti ha eletto come luogo ideale per fare il nido il tetto della mia vicina. Il primo anno non è stata per niente una convivenza facile: uscire per portare fuori il cane voleva dire stare attenti agli avvertimenti di mamma gabbiano (o papà, non ho chiesto), che come un fulmine planava su di noi, a pochi centimetri di distanza, sempre più vicino, intimandoci di stare alla larga. Ecco, devo ammettere che a un certo punto uscire e sentire il richiamo di uno dei gabbiani di guardia mi procurava una dose d’ansia non indifferente.
Con il tempo, per fortuna, i gabbiani si sono abituati a noi, noi a loro, e sono riuscita a vedere alcuni dei piccoli crescere e spiccare il volo, che è una cosa molto bellina (purtroppo quest’anno qualche altro uccello-gatto ha buttato giù le uova e abbiamo trovato solo i gusci 😔).
Ad ogni modo, di persone che sono state attaccate e ferite in qualche modo da gabbiani, ce ne sono un po’. E di recente questo tema è diventato ancora più caldo a livello politico: proprio questa settimana a Holyrood hanno annunciato che ci sarà un “Gull Summit” per parlare della “minaccia” posta dai pennuti alla popolazione locale.
Il nocciolo del problema, per i politici “anti-gabbiano”, sta nella difficoltà di ottenere licenze per poter rimuovere le uova dai nidi di gabbiano, prima che queste si schiudano. Tali licenze vengono rilasciate da NatureScot, l’agenzia governativa che si occupa della protezione ambientale in Scozia. Il numero di licenze è limitato, e serve a proteggere la popolazione delle varie specie di gabbiano — i cui numeri, contrariamente a quanto possa sembrare, sono in realtà in calo in tutto il Regno Unito.
Secondo un censimento del 2023, i numeri di esemplari si sono abbassati molto, tra il 44% e il 75% in meno rispetto ai report precedenti, a seconda della specie.
La gavina (EN common gull, LAT Larus Canus), il mugnaiaccio (EN great black-backed gull, LAT Larus Marinus) e il gabbiano reale nordico (EN herring gull, LAT Larus Argentatus) sono tutte specie a rischio (allerta rossa) nel Regno Unito.
Quindi, esiste un problema reale nei numeri di questi volatili (che è stata oltretutto anche colpita da recenti episodi di influenza aviaria). Che, anche a causa dello sfruttamento delle risorse marine e dell’overfishing, e della maggior reperibilità di cibo in ambito urbano, tendono a spostarsi sempre di più in città.
Per NatureScot, è importante trovare un equilibrio tra la gestione dei volatili in contesti urbani, e la loro protezione, sottolineando come sia importante riuscire a porre le basi per una convivenza con questi animali.
È un problema complesso, e alcuni critici di NatureScot dicono che i numeri reali delle popolazioni di gabbiani in città sarebbero in realtà più elevati. Si lamenta inoltre il costo per la gestione del problema da parte delle organizzazioni e dei contributi pubblici, che sarebbero, secondo questi critici, meglio spesi in altri progetti. Dicono che se misure più strette non verranno presto introdotte, qualcuno potrebbe lasciarci le penne (scusate la licenza poetica).
Personalmente, credo che, come dice NatureScot, sia importante imparare a convivere con queste specie, anziché andare a fare tabula rasa di nidi e piccoli. I nostri centri abitati hanno preso spazi che prima erano di queste specie, ma soprattutto con le nostre attività oltre il limite dello sfruttamento e spreco, abbiamo non solo causato un cambiamento climatico che sta cambiado le carte in tavola per moltissime specie, ma stiamo anche esaurendo le risorse di cui questi animali si cibano.
Quindi sì, è vero che se un gabbiano ti attacca mentre sei vicino a una strada trafficata o un fiume, può diventare una situazione pericolosa, ma così come un imprevisto può causare una tragedia, non credo che questo sia un problema sistemico (in Inghilterra le cause di morte legate a un “oggetto animato” sono tra le 3 e le 9 ogni anno, dal 2013, e queste includono motri possibilmente causate da attacchi di gabbiano, non sono solo).
Poi, sarà che uno dei miei cartoni animati preferiti da piccola era La Gabbianella E Il Gatto, ma ho sempre trovato i gabbiani degli animali stupendi, intelligenti, e che un po’ mi hanno sempre affascinato quando li vedo planare liberi tra le onde.
*Se anche tu sei un fan del cartone, lascio questo piccolo ricordino, per qualche lacrimuccia serale…
In lettura 📖
Dal momento che vorrei rimettermi un po’ in pari con la valanga di libri che vorrei leggere (scozzesi, italiani, ungheresi…chi più ne ha più ne metta!) mi ritaglio qui uno spazietto per parlarvi dei varo work in progress, e in particolare se sono a tema 🔵⚪🔵.
La mia lettura del momento, come direbbero quassù, ticks all the boxes.
The Outrun è sul mio comodino da circa un millennio, su per giù.
È un memoir dell’autrice, Amy Liptrot, che parla del suo ritorno alle Orcadi, dove è cresciuta (non del tutto nata perché talvolta le madri vanno a partorire ad Aberdeen, se servono cure ed assistenza specialistiche), dopo aver deciso di prendere di petto la sua dipendenza dall’alcol. Nel libro Amy se ne va dal caos e le tentazioni di Londra, per ritrovarsi nei luoghi della sua infanzia, che riscopre insieme a sé stessa, e a una vita senza alcolici.
Sono a circa tre quarti, è molto molto bello, e abbastanza variegato nello stile: ci si trovano delle belle immagini, quasi poetiche, momenti di riflessione, accanto a fatti interessanti sulla storia, natura e geografia delle Orcadi. Dove io sono andata solo una volta, in giornata, per una partita di rugby. Ma mi sta tornando tanto la voglia di andare ad esplorarle.
Lettura consigliatissima e se volete c’è anche un film recente con la bravissima Saoirse Ronan come protagonista. Il film, da buona prassi, lo vedrò dopo aver finito il libro.
Buona domenica e, come sempre,
Sláinte!