Dispacci spiritati: un pellegrinaggio a Lindores Abbey
Una distilleria tra passato e presente
L’estate è arrivata anche qui, anche se solo per un giorno, per dire che almeno una volta ad Agosto abbiamo avuto più di 30 gradi. Quindi, festa grande!
Con la fine di agosto è arrivato anche l’inizio della stagione rugbistica. A questo giro per me solo da spettatrice: la maschile del club per cui gioco, Inverness Craig Dunain, ha aperto i giochi con il derby di Inverness, ovvero contro la terza squadra dell’Highland Rugby Club.
Per dare un po’ di contesto: Highland è un club con strutture all’avanguardia, tre campi, una bella club house e penso anche agganci e santi in paradiso. Inverness Craig Dunain è un club che da più di vent’anni è senza fissa dimora, da quando un’impresa edile ha deciso di costruirci su delle belle casine, con la promessa di ricostruire un campo, cosa che ovviamente non hanno mai fatto.
Quindi diciamo che tra i due club non corre proprio buon sangue e che uno dei due ha molte più risorse e giocatori. Questo per dire che è finita 76-0 per Highland. Insomma, non tutto rose e fiori, ma intanto il sole splende.
Un pacco inaspettato
Questa settimana ho anche ricevuto una missiva spiritata dal Fife, una sorpresa assai gradita: una bottiglia della nuovo imbottigliamento di Lindores Abbey Distillery, Thiron. Dato che amo molto questa distilleria, che ha una storia abbastanza unica, ne approfitto per portarvi con me con un piccolo salto indietro nel tempo.
“Per l’amante del whisky, è un pellegrinaggio.”
Francia, Fife e Frati
L’abbazia di Lindores fu fondata nel 1191 sull’estuario del fiume Tay, in quello che oggi è il villaggio di Newburgh (a circa venti minuti in macchina da Perth). I monaci tironesiani che abitarono l’abbazia per secoli erano dediti a varie arti e produzioni: tra loro vi erano fabbri, carpentieri e, ovviamente, chi si prodigava nella produzione di birre e distillati.
Lindores è importante per la storia del whisky Scozzese in quanto è da qui che risale la prima testimonianza scritta di distillazione dello spirito nazionale. In un documento dell’erario datato 1494 fu registrato un ordine da parte di re Giacomo IV, che incaricò tale Frate John Cor (un monaco di Lindores) di produrre circa 400 bottiglie di whisky (o meglio, di acquavite: è infatti il Gaelico per acquavite, uisge beatha, da cui deriva il termine moderno whisky
.
Se vi interessa, qui è riportato l’ordine in originale. Insomma, giusto un goccetto. Ci sarebbero voluti un po’ di riders per questa consegna.
”Et per liberacionem factam fratri Johanni Cor per preceptum compotorum rotulatoris, ut asserit, de mandato domini regis ad faciendum aquavite infra hoc compotum, viii bolle brasii.”
Dopo diversi secoli, guerre e vari cambiamenti a vario titolo, dell’abbazia oggi rimangono solo delle rovine, che si trovano su una fattoria della proprietà della famiglia McKenzie Smith. La famiglia è dal 1913 “custode di Lindores”.
Ma la storia di Lindores è girata quando l’attuale proprietario Drew McKenzie Smith e sua moglie Helen ricevettero una visita da Michael Jackson.
No, non sto scherzando, e no, non lui.
Michael Jackson è stato uno degli scrittori e giornalisti più famosi del Regno Unito quando parliamo di whisky. Jackson visitò l’abbazia, conoscendone l’importanza per la storia del whisky Scozzese.
Quell’incontro fu galeotto, e l’idea di riportare la distillazione del whisky a Lindores piacque molto a Drew e Helen. Dopo anni di progettazioni e lavori archeologici, nel 2017 la nuovissima Lindores Abbey Distillery apriva le sue porte e i rubinetti.
Tra passato e presente
Lindores è un luogo che può mettere d’accordo viaggiatori con interessi diversi: i matti di whisky, gli amanti di storia, e chi vuole un’immersione nella natura di Scozia.
Le rovine sul lungofiume sono di una bellezza incredibile. La distilleria è stata costruita convetendo una delle vecchie stalle dell’abbazia ed il design è un tributo ai monaci Tironesiani e al passato della distilleria. All’interno troverete una bellissima sala adibita a esposizione, e che all’occorrenza si può trasformare in un’elegante sala banchetti.
All’interno, dopo aver visitato la sala degli alambicchi e il resto del reparto produzione potete trovare anche un luminoso bar con vista sulle rovine.
Spirito quà spirito là
La maggior parte delle distillerie di whisky che hanno aperto negli ultimi dieci anni si sono quasi tutte ingegnate a produrre anche altri spiriti che potevano rendere in velocità. Infatti il whisky, per essere chiamato tale, deve maturare per almeno tre anni. Questo vuol dire che i profitti sulle vendite per quel periodo saranno nulli. Da qui l’idea di creare spiriti bianchi per avere degli introiti subito dopo l’apertura. Molte optano per il gin, che è anch’esso in boom.
A Lindores hanno invece deciso di lanciare “Aquavitae”, appunto un’acquavite a base di erbe creata sulla base di ciò che si pensa fosse reperibile nella zona all’epoca in cui i monaci operavano l’abbazia. Se vi piacciono il genepy o i liquori di montagna, assolutamente consigliato!
Oltre ai tour più tradizionali, la distilleria offre anche una Apothecary Experience dove si può giocare con erbe e distillati per creare una propria acquavite. Per sentirsi un po’ Harry Potter a lezione di pozioni.
Ma veniamo al whisky. Il primo imbottiagliamento di Lindores Abbey è uscito nel 2021. Uno spirito ancora giovane ma molto interessante,leggero ma con un’eleganza particolare, probabilmente anche grazie all’uso di barrique di vino nella maturazione. Questa è secondo me un’espressione molto beverina, con note dolci di vaniglia, un sentore di erbe aromatiche e una cremosità e complessità che non si trovano facilmente in un whisky tanto giovane.
La nuova edizione si chiama Thiron, ed è un imbottigliamento speciale che uscirà il 12 settembre. Il segreto sta nel nome: per questo whisky Lindores ha usato botti fatte con legno proveniente da Thiron-Gardais, un paesino in Francia da cui proveniva l’ordine monastico dei tironesiani. è anche l’occasione per assaggiare il prodotto con qualche anno di maturazione in più, e la differenza si sente assai: Thiron è un whisky molto più intenso nei sapori (e anche leggermente in gradazione alcolica!) con un aroma meraviglioso, dolce e raffinato, ma che mantiene al tempo stesso una cremosità e oleosità deliziose.
Le caratteristiche bottiglie sono un altro richiamo alla storia dell’abbazia e sono state modellate per replicare l’intagliatura su pietre trovate nell’abbazia.
Insomma, un misto interessante di storia, archeologia, e un buon cicchetto. Perfetto per una gita domenicale.
Augurandoti un buon inizio di settembre e una vendemmia proficua, buona serata e come sempre,
Slàinte Mhaith!