Dispacci Spiritati: tra whisky e comunità a Glen Ord
Vi porto per un giro virtuale in una delle distillerie più popolari nella zona di Inverness
Buonasera e buona domenica!
Il momento è arrivato: dopo un po’ di settimane di sforzi per non cedere troppo alla mia ossessione oggi, complice una richiesta e il fatto che ieri abbiamo partecipato allo Scottish National Whisky Festival, parliamo di whisky!
Un piccolo preambolo se volete saperne di più su come si fa il whisky (la forma whiskey si pronuncia uguale ma si usa soprattutto per prodotti degli Stati Uniti e dell’Irlanda).
La parola deriva dal Gaelico uisge beatha, un analogo del nostro acquavite (acqua della vita). Ci sono molte ottime risorse online se volete approfondire (Whisky Italy e il sito di Abeervinum per esempio), vi basti sapere che per ottenere il whisky, i principali ingredienti sono orzo maltato, acqua (in Scozia sono particolarmente orgogliosi delle loro fonti d’acqua) e lievito.
Un po’ di numeri giusto per far capire quanto l’interesse per il whisky stia crescendo, così come la sua importanza per l’economia Scozzese e britannica.
Secondo la Scotch Whisky Association, ad oggi, ci sono più di 150 distillerie di whisky in Scozia, e il numero è in costante aumento (quando mi sono trasferita qui nel 2019, ce n’erano circa 130…è difficile stare dietro ai nuovi progetti!). A livello economico, l’industria del whisky ha portato circa £7.1 miliardi nelle casse del Regno Unito (circa 8.3 miliardi in euro) e dal 2018 è cresciuta del 29%.
Insomma senza fare un deep dive nella produzione e nelle specifiche di mercato…è un settore molto competitivo in cui nuove distillerie devono trovare un elemento nuovo per farsi valere su giganti del settore, alcuni con 200 anni di storia alle spalle. Ma anche questi giganti devono reinventarsi e modernizzarsi, per non rimanere indietro ai giovincelli con le loro strutture dai design accattivanti.
Una distilleria che ha recentemente avuto un “ritocchino” non male, è Glen Ord, vicino a Inverness.
Glen Ord ieri e oggi
Fino a poco fa a Inverness non esistevano distillerie in città (la prima ad aprire in centro città dopo 130 anni di silenzio ha aperto solo l’anno scorso, ma di questa ne parleremo in un’altra puntata!).
Le più vicine sono Tomatin a sud e Glen Ord, situata nel villaggio di Muir of Ord, un villaggio che è alle porte della Black Isle, “l’isola nera” (derivante dal colore del suolo, è una zona molto fertile). Se passate da qui e non siete intolleranti al lattosio, passate dalla Black Isle Dairy, una fattoria con un bellissimo distributore di latte fresco…ma divaghiamo.
Purtroppo non sono mai riuscita a vedere la distilleria pre-lifting. Mi dicono che il negozio era formato da un bancone e poco più, e che il centro visitatori stava praticamente sotto una tenda.
Entrando oggi dal nuovo e sbrilluccicante ingresso, l’impatto è completamente diverso. Un fischio di sorpresa e stucco, per un posto così moderno in un paesino delle Highlands, ci vuole. Soprattutto se, come me, vorreste dipingervi casa, macchina, cane…tutto! nel verde acqua che la fa da padrone nell’arredamento interno. Insomma se vi piacciono architettura e design di interni, oppure torte e mocktail, anche se non vi piace il whisky, è un posto da vedere. Ma facciamo un passettino indietro.
La distilleria è stata fondata nel 1838. A quei tempi, la zona attorno a Inverness e Dingwall (poco piu a nord) era molto famosa per la produzione illegale di whisky.
I fondatori furono Thomas Mackenzie (che era il proprietario terriero) e sotto direzione di Robert Johnstone e Donald McLennan. Questi due non erano proprio dei maghi della finanza e sia Robert che suo figlio Alex finirono in bancarotta. Quando la distillerta passò in mano di un banchiere (che uno dice dai, che forse ce la facciamo a metterci su una pezza), parte della distilleria andò a fuoco (ops).
La fine del secolo andò meglio per la distilleria che passò ad altri proprietari che apportarono espansioni e miglioramenti. Attualmente Glen Ord (che oggi si chiama Singleton of Glen Ord, poi vi spiego), è di proprietà di Diageo (se avete bevuto Guinness, Smirnoff e Baileys, li avete già incontrati). La compagnia ha speso un bel gruzzolo in questa distilleria che ad oggi è quinta in Scozia per litri prodotti all’anno (circa 11,000).
Non solo hanno ampliato spazi e attrezzature per la produzione: nel 2022 il centro visitatori della distilleria è stato completamente rinnovato (insieme ad altre distillerie in giro per la Scozia).
Il turchese la fa da padrone in un bar/caffetteria e negozio che non sarebbe fuori luogo in una città come Londra. Nella battaglia con altre distillerie, Glen Ord oggi si è reinventata come un posto non solo per turisti (che attirava abbastanza copiosi fin dagli anni ‘80) ma anche per gli abitanti di Muir of Ord e dintorni.
Avere praticamente un bar-caffè di questo tipo a casa (dove fanno un dignitosissimo cappuccino, hanno torte e dolci e da poco hanno iniziato a servire zuppe e panini) vuol dire che anche se il whiski non ti interessa, questo è un posto molto bello e accogliente dove andare.
Da qualche mese hanno iniziato anche a farci concerti con artisti locali, tenendo aperto anche la sera.
Un’altra particolarità di Glen Ord è che è fra le poche distillerie in Scozia ad avere i propri maltaggi (maltings), dove l’orzo viene fatto germinare e poi essiccato per essere usato in produzione.
Ma veniamo al nome: The Singleton of Glen Ord.
The Singleton è un brand-ombrello che include tre distillerie: Glen Ord, Dufftown e Glendullan (che sono invece nello Speyside, entrambe nel villaggio di Dufftown).
La particolarità è che Glen Ord è venduto quasi esclusivamente al mercato Asiatico, mentre se trovate The Singleton in Europa, avrete in mano quasi sicuramente un Dufftown, che è esportato anche in Africa. Glendullan viene invece esportato sul mercato Statunitense. Quindi, se venite a visitare la distilleria e potete portarvi a casa una bottiglia, avrete tra le mani qualcosa di abbastanza difficile da trovare in giro.
Degustazione - Glen Ord Celebratory Bottling
Il whisky di Glen Ord ha note dolci e fruttate, un po’ grazie alla lunga fermentazione di circa 90 ore, e all’uso di botti di sherry durante la maturazione.
Uno dei miei preferiti è il loro Celebratory Bottling, che hanno lanciato quando hanno riaperto il centro visitatori. Se vi piacciono le pesche sciroppate con un po’ di miele e una spolverata di nocciole tritate sopra, vi consiglio di provarlo! Grazie all’uso di botti di Pedro Ximenez, uno sherry molto dolce, succoso e fruttato, questo whisky è un delizioso dessert con una leggerissima nota torbata).
In generale le espressioni di Glen Ord sono ottime per chi si approccia per la prima volta al whisky, con un buon corpo e complessità…ma senza affumicarvi le cervella o farvi sentire come animelle sotto spirito.
Avete mai visitato Glen Ord o provato i suoi whisky? Oppure avete visitato una distilleria? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate o se volete leggere di altre distillerie!
Grazie per aver letto questo primo “dispaccio spiritato”.
Buona settimana e Slàinte!