Dispacci Letterari: 6 libri da leggere dalle e sulle Highland
Una newsletter letteraria per ispirarvi nelle vostre letture estive
Oggi, rullo di tamburi, vi scrivo dal mio giardino. Ebbene si, anche nelle Highlands sono arrivati due giorni di sole. Abbiamo 16 gradi. Ma il sole si fa sentire ed è una meraviglia inaspettata. Non scherzo quando dico che davvero ne sentivamo il bisogno.
In questa parentesi di caldo torrido, ieri io, la mia coinquilina e la mio mostro di Loch Ness personale (che è rumeno, si chiama Chewie ed è però la rappresentazione canina di Dr Jekyll e Mr Hyde, magari ve lo tengo per una newsletter futura se vi garba) siamo andati sul fiume Beauly a crogiolarci nei 18 gradi senza vento che la giornata ci ha offerto, insieme alla pace più totale interrotta solo da qualche pescatore di passaggio (o meglio Chewie che abbaiava quando passavano). Mancavano solo una griglia e una birra e veramente sarebbe stata l’apoteosi di pasquetta.
Un po’ off topic, ieri la mia lettura era un bellissimo libro sul Messico, Nahui di Pino Cacucci. Amo moltissimo il suo stile e ogni volta che mi riporta in un paese che amo moltissimo (e che maledizione sarà bello calduccio adesso…). Ad ogni modo, lettura consigliatissima.
Tutto questo tempo per leggere mi ha fatto pensare: perchè non fare una bella newsletter su qualche consiglio letterario di autori che scrivono dalle/sulle Highlands?
Piccola parentesi: se parli inglese, qualche tempo fa mi ero imparcata in un piccolo podcast letterario proprio su questa nicchia. Si chiama Northern Bibliosphere e anche se non è più in attivo al momento ci sono alcune belle interviste con alcuni degli autori citati qui sotto. Le aggiungo in link se volete sentire la voce dell’autore.
Ho cercato quelli che sono stati tradotti in italiano, ma penso che alcuni che non sono stati ancora tradotti meritano di essere menzionati (e chi lo sa, magari verranno tradotti in un futuro o vi possono comunque dare un po’ di ispirazione?). Sono di autori con base nelle Highlands o con delle connessioni significative, oppure da autori che scrivono su questa regione.
Spero troviate qualcosa che faccia al caso vostro in questa piccola selezione!
Le Isole Dell’Abbandono di Cal Flyn
Ho amato questo libro per la bellezza con cui l’autrice, una giornalista freelance originaria di Inverness, racconta dell’incredibile capacità di rinascita della natura, in ambienti devastati dall’impatto dell’uomo, e poi abbandonati a se stessi.
Flyn ha visitato personalmente questi luoghi, dalle regioni minerarie ed isole abbandonate in Scozia a Chernobyl, alla Detroit post-industriale e la zone rouge di Verdun.
Vi ricordate quando, a inizio pandemia, abbiamo visto come la natura ritornava ai luoghi che avevamo smesso di frequentare mentre eravamo rinchiusi in casa? Questo libro ha quello spirito, racchiude la bellezza di questa rinascita in scenari in alcuni casi quasi post-apocalittici (senza la claustrofobia andante della pandemia).
è un viaggio tra paesaggi, botanica, poesia e speranza. (Per questo quando ho visto che è stato tradotto in italiano ho fatto i salti di gioia.)
The Bookseller of Inverness di S.G. Maclean
Questo libro purtroppo non è ancora stato tradotto in italiano ma spero lo sarà presto per tutti gli amanti di storia, gialli e Scozia.
è un giallo ambientato dopo la Battaglia di Culloden e la rivolta giacobita (in soldoni, scozzesi vs inglesi per la successione al trono e questa battaglia fu decisiva nella disfatta di chi voleva la casata degli Stuart - vedi Maria Stuarda - sul trono di Scozia e Inghilterra).
A Inverness e nelle Highlands si vive un clima di forte repressione nei confronti degli abitanti della regione. In questo clima pesante, un delitto si consuma nella libreria della città.
Il protagonista principale, Iain MacGillivray, sopravvissuto per un pelo alla battaglia e figlio di uno dei più leali sostenitori di Bonnie Prince Charlie (vi rimando a wikipedia per le note storiche), si ritrova in una situazione a dir poco spinosa e i colpi di scena non sono pochi. Questo libro è un giallo ma soprattutto è una fantastica immersione della Inverness negli anni postumi della battaglia.
L’autrice, Shona Maclean (il cui pseudonimo è S.G. Maclean e, ebbene si, gli è stato consigliato in quanto autrice donna, vedi un po’ se ancora oggi dobbiamo ricorrere a questi trucchi…ma divago), è una scrittrice molto conosciuta in zona e di formazione è una storica.
Se siete venuti a Inverness e avete amato Leakey’s (da cui è stato ispirato), assolutamente imperdibile!
La montagna vivente di Nan Shepherd
Questo libro è per chi amano perdersi nelle montagne (nel senso positivo e introspettivo del termine, per favore portate sempre una mappa e viaggiate sempre responsabilmente!), per chi vuole assaporare quella connessione con l’ambiente e la natura delle Highlands.
In particolare, massiccio dei Cairngorms, e se siete appassionati di camminate in montagna, non disdegnate i bassi rilievi scozzesi, perchè hanno un fascino tutto loro.
L’autrice Nan Shepherd li ha percorsi in lungo e in largo per tutta la sua vita, e ne parla proprio nel suo libro, un omaggio alla montagna.
Questo libro parla del rapporto tra essere umani e ambiente, e qui in Scozia per me c’è qualcosa di molto profondo in questa connessione, una conoscenza e un mutuo rispetto (generalizzando, perchè chi è idiota e inquina o va a scalare in infradito c’è anche qui) che è particolare di questo paese. Qui le generazioni crescono con il privilegio e la cultura di poter campeggiare ovunque (l’assenza di orsi, lupi o altri predatori è di aiuto ovviamente).
Quindi se volete andare nei Cairngorms, o se avete voglia di un’immersione letteraria tra quelle cime e valli, questo è assolutamente da leggere.
Varie di Ali Smith
Qui purtroppo mi sono inghippata. Di Ali Smith volevo raccomandare Girl Meets Boy, che ho amato moltissimo, ma purtroppo non riesco a trovare una traduzione in Italiano. Però vi sono altre opere della scrittrice e giornalista di Inverness tradotte, soprattutto la sua ultima tetralogia delle stagioni (che inizia, così come l’anno scolastico, con l’Autunno) e anche queste sono opere di merito e notevoli.
Smith ha uno stile che unisce poesia e prosa, un flusso di coscienza che si srotola tra le parole e i suoni.
Girl Meets Boy in particolare riprende Ovidio con il mito di Ifi (nata femmina e cresciuta come un maschio, si innamora poi di Iante e prima del matrimonio chiede agli dei di essere trasformata in un uomo). Ma il mito è portato in un contesto moderno, e toccando temi sociali importanti, senza mai essere pesante.
Io ho amato molto i dettagli di Inverness in aclune parti, che solo chi ci ha vissuto poteva aggiungere e dipingere così bene. Questo è un libro di cui ho amato molto anche l’audiolibro, si presta molto bene all’immersione nei suoni del testo.
Uno stile molto particolare, che riesce a rendere simbolismi e allegorie divertenti e collocarli nel contesto sociale e politico odierno.
The Last Witch of Scotland di Philip Paris
Torniamo a un romanzo storico, anche questo purtroppo disponibile solo in inglese (per il momento, perchè è uscito l’anno scorso e ha avuto un buon successo qui in Scozia).
Andiamo a nord, e indietro nel tempo. Siamo a Dornoch, negli anni prima del 1727.
Questo sarà l’anno in cui Janet Horne sarà l’ultima donna ad essere processata ed arsa al rogo per stregoneria in Scozia.
Il romanzo immagina la storia di Janet e di sua figlia, Aila, una giovane con visibili segni e menomazioni subite a causa di un incendio in cui suo padre perse la vita, quando era ancora una bambina. Portando avanti l’attività di famiglia, ovvero fare la birra. Tutto ciò non viene ben visto dal nuovo ministro della zona, che vede il demonio nelle due donne.
Paris è uno storico e intreccia benissimo i fatti storici con l’immaginazione. è una storia tragica ma io alla fine ho faticato non poco a trattenere il groppo in gola.
Tartan in giallo e nero: Ian Rankin / Neil Lancaster
Trovare un autore locale tradotto in Italiano è un po’ un’impresa. Ma i gialli (o meglio, gli scrittori di quello che viene definito Tartan Noir sono più che in voga quassù e sarebbe un peccato non dare l’opzione di un bel poliziesco-thriller in questa lista.
Quindi inizio, molto generalmente, con uno dei più famosi rappresentanti del genere ancora in vita, Ian Rankin.
Con il suo Ispettore Rebus (che ora ha anche una serie TV tutta sua!), Rankin, che ha una casa a Cromarty ed ama molto le Highlands (non per niente Cromarty ha un piccolo ma rinomato festival di letteratura del genere), è uno scrittore super prolifico e vi sono molti titoli tra i suoi lavori disponibili in italiano. Più che le Highlands, i suoi libri si innestano nella carne di Edimburgo e nelle sue sfaccettature meno conosciute.
Chi è invece un nuovo locale è Neil Lancaster. Un ex detective per il MET office, Lancaster si è trasferito vicino a Cromarty diversi anni fa, dove ha lasciato il lavoro di poliziotto per la penna (o meglio il computer) di scrittore di gialli. I suoi libri sono un giro per la Scozia, tra Glasgow e spesso trovandosi nelle aree più remote delle Highlands.
La cosa interessante dei suoi libri è che si basano sulla sua esperienza del crimine in prima persona, con dettagli che forse altri autore non potrebbero portare nella storia. Indagando anche su episodi di corruzione all’interno della polizia.
La sua ultima serie (che inizia con Dead Man’s Grave) segue le vicende del DS Max Craigie, e le sue indagini in giro per il paese. E c’è un cane che, per primessa dell’autore, rimane illeso fino alla fine.
Libri per viaggiare in Scozia e approfondirne altre sfaccettature.
Probabilmente tornerò a sproloquiare di libri in un futuro prossimo, ma per il momento dalla Scozia-Olanda è tutto.
Buona domenica, buona settimana e soprattutto,
Slàinte Mhaith