(a)More, il lato positivo e una distilleria "mostruosa"
Sogno di una notte di Ferragosto (pressapoco)
Salve e buona domenica,
Mentre immagino la maggior parte degli italiani in Italia sudando anche dagli alluci, io sto scrivendo da sotto la copertina e ho acceso un pochetto il riscaldamento, che 16 gradi in casa mi parevano brutti.
Ma in fondo, a queste temperature:
Il cioccolato non diventa una fonduta fatta male
In generale si dorme meglio la notte (provvisti di calzette calde)
Ci sono meno insetti (le midges, che sono un incrocio tra moscerini, zanzare tigre e satana, quest’anno sono andate in vacanza con mago Merlino a Honolulu)
Non devo fare il cambio letto
Risparmio non indifferente sul deodorante
E poi, finalmente, sta arrivando una delle mie stagioni preferite: è tempo di brambles!
Insomma, le more. Da quando ho scoperto che in questa stagione sono onnipresenti (mi hanno salvato la vita durante un viaggio in Irlanda), appena inizio a vedere i frutti ancora verdi sulle piante, inizia la trepidazione. In pratica, vuol dire avere un piccolo snack salutare ovunque ti trovi, senza doverlo trasportare, e perché crescono selvatiche sono buonissime. Ne ho provate un paio stamattina, sono ancora un po’ asprine, ma stiamo andando nella direzione giusta.
Parlando di sapori, è da un bel po’ che non parlavo di whisky e avevo promesso nella scorsa newsletter di raccontare di una bella visita in distilleria, quindi, diamo il via alle danze.
Uile-bheist, la distilleria cittadina di Inverness
Se pensi a una distilleria di Scotch whisky, le immagini che vengono in mente sono di edifici vecchiotti, spersi nella campagna e difficili da raggiungere a piedi o con i mezzi.
Molte distillerie in Scozia sono ancora così, soprattutto quelle più antiche (per riferimento, quest’anno giganti come Glenlivet, Macallan e Cardhu festeggieranno tutte 200 anni dalla fondazione), in quanto all’epoca non solo operavano spesso da fattorie, ma era bene stare lontano dai sentieri battuti per essere un po’ meno visibili agli esattori delle tasse (come biasimarli).
Oggi per fortuna la situazione è molto cambiata (non le tasse, ma questa è un’altra storia) e il boom dell’industra del whisky ha portato un turismo incredibile negli ultimi anni. Su questa spinta, varie distillerie della nuova generazione hanno aperto in centri urbani negli ultimi anni (Holyrood e Port of Leith a Edimburgo, Clydeside a Glasgow e così via).
Uile-bheist (pronunciato u-le-vesht, con la “u” alla francese per intenderci, bocca a culo di gallina) è la risposta di Inverness a questo processo.
Il nome è la parola Gaelica per “mostro”, data la posizione della distilleria sul fiume Ness, per il suo branding gioca molto sul patrimonio folkloristico e mitologico della zona.
A meno di dieci minuti a piedi dalla stazione ferroviaria, Uile-bheist è un progetto molto particolare: è l’unica distilleria e birrificio del Regno Unito a trovarsi all’interno di un hotel, ed è anche incredibilmente all’avanguardia per quanto riguarda le tecnologie rinnovabili.
Facendola molto breve, i proprietari del Glen Mhor Hotel negli ultimi anni hanno investito in un sistema energetico che utilizza l’acqua di due pozzi per alimentare il fabbisogno dell’hotel e della distilleria, che ha ufficialmente aperto nel 2023. è la prima struttura di questo tipo nel paese e, a detta dei proprietari, dovrebbe consentire un taglio di circa 250 tonnellate di CO2 emesse all’anno.
Fine della parentesi, se questo tipo di argomento vi interessa consiglio assolutamente di approfondire l’argomento e se passate da Inverness, chiedete di fare un tour dietro le quinte!
Le cose belle di questa distilleria (oltre al fatto che cercano di innovare per essere meno impattanti sull’ambiente):
Non è solo una distilleria ma anche e soprattutto un birrificio (ancora meglio è una brewstillery). Tutto è interconnesso e fanno una serie di birre di ispirazione Germanica molto buone. Ma ve ne parlo tra qualche riga.
Location: oltre all’accessibilità della distilleria, sia gli esterni (che danno sul fiume e con la cattedrale di St Andrews sull’altra sponda) che gli interni sono molto attraenti. Fuori, per le giornate meno uggiose e fredde, hanno installato un patio con tendoni dove prendere una birra e ascoltare musica dal vivo. All’interno, si trova un pub moderno e accogliente, con un’eccellente selezione di whisky e birre (è anche il bar dell’hotel). E, cosa più bella, con vista sulla zona birrificio!
La distilleria al piano di sopra: semplice, pulita, con alambicchi di origine tedesca. E cosa che a me fa impazzire è che chi lavora in produzione può gestire il controllo delle varie funzioni anche da remoto. (“Alexa, butta la pasta e accendi gli alambicchi che tra 10 minuti arrivo). Scherzi a parte, in una zona di conservazione naturale e in mezzo alla città, è bene poter “spegnere il gas” in fretta.
Lo storytelling! Ogni prodotto che esce da Uile-bheist è collegato a una creatura mitologica del folklore Scozzese. Se il simbolo principale è il mostro di Loch Ness, mentre sorseggiate una pinta potrete scoprire la storia del Cirein-Cròin, un serpente marino gigante, talmente immenso che poteva essere ucciso solo dal diavolo in persona, o del Ghillie Dhu, uno spirito dei boschi che nonostante la sua natura schiva aiutava i bambini persi nella foresta a ritrovare la strada di casa.
Rimanendo in tema miti e leggende, l’illustratore che ha creato le illustrazioni del brand è Ken Taylor, australiano che lavora tanto in giri musicali molto belli. E niente, le grafiche della distilleria sono spettacolari e io ho aggiunto un nuovo artista ai miei preferiti su Instagram.
Questione di gusto
Ho parlato della birro-distilleria, ma non si può non parlare del prodotto, sarebbe scortese.
Ovviamente mettiamo il necessario disclaimer - bevete responsabilmente e solo se siete maggiorenni. Queste birre sono state provate e non finite tutte, solo il necessario per capire e godersi i sapori.
Tra le birre disponibili ho provato l’Uile-bheist lager (che è una birra beverina leggera, non super carbonata ma molto piacevole, con sentore di sambuco, malto e una nota di coriandolo), la Forest Dweller (una Pale Ale che è veramente tanto corposa, dolce ma anche granulosa, nel modo in cui lo è il cioccolato di modica, e al contempo fresca ,e forse la mia preferita), White Witch (una witbier non filtrata buonissima, è una samba di frutti tropicali) e l’Highland Storm (una session ale, frutta e cereali, non la mia preferita ma comunque molto buona). Hanno anche una stout che, anche se è un po’ leggera di corpo per i miei gusti è molto cioccolatosa con note di caffè.
Visto che è appena nata, il distillato prodotto non può ancora essere chiamato whisky (in Scozia, per legge, deve maturare in botti di quercia per almeno tre anni), ma fortunatamente tra gli assaggi c’era anche il new make, praticamente il whisky in stato neonatale, che non ha mai toccato una botte e che va sui 60-65% di volume alcolico. Per alcuni è un po’ forte, ma io amo la possibilità di provare lo spirito di una distilleria in questa forma pura: alcune distillerie hanno un new make spettacolare. Questo è ottimo, molto fruttato, e me ne sono portata una bottiglia a casa per ricordo.
Mentre aspettano che il loro whisky” maturi, intanto i proprietari hanno creato in combutta con altre distillerie, di cui non è dato sapere il nome, un simpatico e gustoso duo di imbottigliamenti indipendenti, entrambi sotto il nome di Colpach (la versione gaelica del Kelpie, il cavallo acquatico delle leggende popolari). Una versione è dolce e speziata, ricordando gli Scotch dello Speyside, e un’altra è salina e affumicata.
Tutta questa visita è stata fatta per un articolo a cui sto lavorando, e credetemi, è un lavoraccio, ma qualcuno lo deve pur fare.
Bene, questa missiva dovrebbe arrivare in orario merenda, quindi spero vi stiate rifocillando con qualcosa di fresco e buono (io penso che al massimo mi farò un tè caldo, livin la vida loca!).
Sláinte, e buona settimana!
Federica
Senza un mezzo proprio trovo sempre molto complicato raggiungere le distillerie per cui, dal mio punto di vista, quelle in città sono la svolta! Ho già visitato Clydeside a Glasgow e Glen Moray a Elgin...metto in lista anche questa adesso. 🥃